25agosto21:00AedemCOMPAGNIA OPIFICIO03
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Opificio03 parte dalla tragedia di Euripide per attuare una riscrittura tesa ad indagare il vero nucleo della tragedia e a chiedersi in che modo il mito di Medea
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Opificio03 parte dalla tragedia di Euripide per attuare una riscrittura tesa ad indagare il vero nucleo della tragedia e a chiedersi in che modo il mito di Medea può ancora vivere nel mondo contemporaneo. Chi è Medea dopo 2500 anni dalla sua prima scrittura? Se la principessa di Colchide, si trovasse a Termini nel 2024, chi sarebbe oggi Medea?
La risposta è sotto gli occhi di tutti, sulle pagine dei nostri giornali, dentro i post suoi social, i tweet dei politici, negli annunci dei telegiornali. La tradizione ha spesso identificato Medea con l’infanticida, la madre degenere, la pazza. Ma Medea è prima di tutto una straniera, accettata dalla comunità solo in funzione del proprio status di sposa di un membro di quella comunità stessa; quando viene meno quello status ecco che la rovina può ricadere su di lei, ecco la perdita di ogni diritto. Il vero motore che la spinge non è la vendetta, ma la rivalsa, la ribellione violenta e caotica ad un mondo più violento di lei che la rilega al ruolo di eterna vittima, l’unico ruolo possibile per una donna straniera. Duemila anni fa, come oggi. “Aedem” diventa quindi il mezzo per parlare di cosa vuol dire essere stranieri oggi; di cosa vuol dire essere senza casa, senza patria, senza diritti, di cosa vuol dire vivere per strada, essere migranti, e lo fa attraverso il mito di Medea.
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Orario
(Domenica) 21:00(GMT+02:00)
Luogo
Villa Corsini Sarsina
Via G. Ambrosini / Via Risorgimento